L’estate l’estate è ormai alle porte, foriera di giornate floride e soleggiate, con quel sole che purtroppo riscalda troppo ed è il risultato della’avanzata dei promontori anticiclonici che determinano lunghi periodi di alta pressione sul Vecchio continente con la conseguente assenza prolungata delle piogge, quelle tanto desiderate in un momento di sofferenza idrica come questo che caratterizza numerose regioni del Belpaese come la Campania, il Lazio, la Toscana è la Sicilia.

Ritengo opportuno evidenziare il ruolo della risorsa in esame perché una percentuale considerevole di persone non ha idea della quantità di acqua a nostra disposizione e del suo preziosissimo valore. La stessa rientra nella famigerata categoria delle risorse non rinnovabili, così definite perché hanno uno stock di quantità prefissata che non aumenta velocemente per via naturale ed il cui tempo di consumo è nettamente superiore al tempo di rigenerazione. Questo comporta un esaurimento rapido come nel caso del petrolio o del carbone che hanno impiegato centinaia di milioni di anni per formarsi, ma il consumo di una grossa percentuale degli stock disponibile sul pianeta è avvenuta in poco più di un secolo e tuttora è in atto.

Ritornando all’emergenza idrica bisogna innanzitutto acquisire comportamenti responsabili e rispettosi della risorsa idrica. Di seguito riporto dei dati recenti sulla siccità nella regione Toscana.

I DATI DELLA SICCITÀ AD OGGI IN TOSCANA

Ecco i risultati dei report tecnici elaborati dal Settore Idrologico Regionale e, relativi all’analisi dei dati pluviometrici, di portata fluviale e di soggiacenza delle falde sul territorio regionale:

Livelli idrometrici – Il report mensile idrometrico, riferito a maggio 2017, mostra una diminuzione delle portate medie mensili registrate nei punti di monitoraggio rispetto allo stesso mese negli anni precedenti. Infatti, in tutte le sezioni analizzate, i dati di aprile risultano già inferiori alla fascia della media.

Temperature – Si evidenzia poi uno scarto relativo di +1,1 °C rispetto alla temperatura media nel confronto con il periodo climatico precedente 1971-2000. Questo surplus termico è stato in prevalenza determinato dal maggior aumento delle temperature massime, passate dai 21,9 °C ai 22,9 °C;

Piogge – C’è un deficit di pioggia, nel maggio 2017, rispetto ai valori del precedente trentennio medio analizzato sulla quasi totalità del territorio regionale, con valori piuttosto marcati in corrispondenza dei principali bacini idrografici, dell’ordine del 50%, corrispondenti a 50-60 mm di pioggia in meno rispetto al periodo medio di riferimento per il periodo 1987-2016. In sintesi si rappresenta un quadro regionale in cui comincia a delinearsi, nel periodo gennaio-aprile 2017, un diffuso deficit di pioggia per i bacini meridionali (Toscana Costa, Ombrone Grossetano e Fiora) con apporti pluviometrici che si attestano tra i più scarsi rispetto ai precedenti e omologhi periodi pregressi, a connotazione siccitosa, registrati sul territorio regionale (gennaio-aprile 2002/03, 2006/07 e 2011/12).

É ormai evidente che siamo ad un punto di non ritorno determinato dai cambiamenti climatici e da tanti altri fattori al contorno.

Spero sempre in un cambiamento delle culture su larga scala e sulla presa di coscienza sia da parte dei governatori degli Stati sviluppati che delle grosse multinazionali, responsabili maggiormente degli squilibri ambientali e del depauperamento delle principali risorse a nostra disposizione.

2 pensieri su “MAI PIÙ SENZA ACQUA

  1. Articolo che mette in luce un aspetto problematico e a tratti drammatico. Non avevo mai fatto caso ai dati che sono stati riportati i quali, una volta appresi, rendono la dimensione concreta dell’allarme. Grazie per aver riproposto un dibattito che non dovrebbe esaurisi col termine dell’estate.

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    1. Apprezzo la tua osservazione ed il tuo punto di vista su un tema così rilevante, che proprio in questi giorni ricorre alla cronaca italiana nelle regioni del Piemonte e dell’Emilia-Romagna.
      Mi auspico che si crei un’inversione di rotta, a partire dalle buone abitudini individuali fino ad arrivare a virtuose strategie di gestione territoriale da parte delle amministrazioni locali e dei governatori in genere.

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